….. Il mito antichissimo del giardino dell’Eden descrive una nostalgia fondamentale dell’umanità. Nel paradiso i primi uomini vivevano perfettamente in pace. Non conoscevano né morte né malattia, né lavoro degradante né miseria sociale, erano liberi da repressione sessuale e da dominio schiavizzante. …. il sogno dell’umanità di una vita in mitico accordo con la natura. E questa vita naturale, armonica, può essere immaginata soltanto in un giardino.
L’antico sogno dell’umanità ha trovato assai presto un’immagine e un nome: “pairi-dae-za”. In antico iranico questo termine significa non molto di più di “circonvallazione”, cioè la configurazione di uno spazio delimitato e protetto per mezzo di un vallo. Dall’antico iranico si arriva a “paradiso”, che tradotto nella nostra lingua significa “giardino dei piaceri” o “giardino delle delizie”.
Dunque gli uomini da sempre si sono rappresentati come un giardino delle delizie circondato da un vallo il luogo del loro desiderio di superare le umane debolezze e imperfezioni. Perciò il giardino è un’immagine del desiderio utopico.
Un’immagine che risale a stadi evolutivi da gran tempo dimenticati, per progettare un futuro migliore, più felice. …. da “ARCHITETTURA DEI GIARDINI in europa” capitolo primo, Giardini – Progetti di un mondo migliore di Carl Friedrich Schroer .