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L’albero e il giardino: Acer campestre

Una delle piante più generose per il giardino è a mio avviso l’acero campestre. Il suo utilizzo è molteplice: come albero di terza grandezza a portamento tradizionale, oppure lasciato crescere spontaneamente ad arbusto, con sviluppo armonico e raccolto  della chioma. Tollera le potature al punto da consentire di forgiare forme regolari,  garantisce un ottimo cromatismo autunnale, generalmente giallo ma a volte rosso acceso. Diffuso in tutta la penisola italiana e nel bacino del mediterraneo dove è originario ( autoctono ) è pianta legata alla storia contadina e alla coltura della vite; tollera i terreni calcarei e argillosi e regala legno di colore chiaro molto tenace. In antichità erano  tuttavia preferite altre piante, in quanto d’autunno poteva volgere al rosso sangue  considerato funesto: ” Per questo l’albero era collegato dai Greci al dio della paura Fobos, figlio di Ares dio della guerra e fratello di Deimos, dio del panico”.  ” Paesaggio mediterraneo” Fabio Benzi, Luigi Berliocchi. From Wikimedia Commons, the free media repository   Acer campestre Divisione: Spermatophyta; Sottodivisione: Angiospermae Classe: Dicotyledones Famiglia: Aceraceae      ...

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Progettazione giardini: la simmetria

Prima del modello stilistico paesistico, il giardino era preferibilmente suddiviso per componenti geometriche spesso fra loro simmetriche. Con ogni probabilità la disposizione regolare planimetrica dei giardini trae spunto dall’orditura dei terreni agrari, spesso particellati attraverso le sistemazioni agrarie in campi e fossi. Non solo, la necessità di includere il giardino entro limiti chiusi induce a definire gli spazi per ruoli distinti geometrici, che traggono regola distributiva dal perimetro costruito. L’analisi iconografica valorizza questo aspetto concettuale: ” Il paesaggio del giardino mediterraneo è un paesaggio ad appezzamenti regolari chiusi…. ” da Storia del paesaggio agrario del Sereni. Lo stesso giardino regolare all’italiana, per tutta una serie di ragioni paesaggistiche, architettoniche, botaniche e sociali, assume composizione simmetrica delle parti, raggiungendo una valenza artistica tale da definire uno stile che sarà esportato in tutto il mondo. Inoltre,  la sua interpretazione e rivisitazione nei giardini contemporanei chiusi è tendenza attuale. Spunti per progettare il giardino regolare e simmetrico: viale centrale che assuma ruolo di asse di simmetria, spesso prospettico, parti componenti a forma geometrica, uso di siepi in forma, delimitazione precisa delle componenti il giardino.  ...

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Progettare il giardino: gli stili e la storia

“Un giardino del periodo medioevale è spesso definito come Hortus conclusus” da Progettare con il verde Vol. 4 “Il giardino: storia e tipi” Alinea editrice. I termini che definiscono Hortus conclusus individuano con esattezza il carattere del tipo di giardino. In primo luogo un giardino legato alla fertilità della terra, un orto quindi, in cui la coltivazione delle piante ha lo  scopo primo di cogliere la fecondità della terra.  Il carattere prevalente del giardino – orto si individua nella coltivazioni dei frutti ( pomario ), degli ortaggi, delle erbe aromatiche, collegandosi idealmente ai giardini greci  prima e al giardino romano poi, anche nella successiva esaltazione del giardino di piacere. Il secondo aspetto caratterizzante e che lo accomuna ancora una volta alle tipologie storiche precedenti è la definizione di un perimetro chiuso, conclusus appunto, per ragioni legate alla sicurezza dall’esterno. Spunti progettuali: l’orto – giardino ha struttura regolare, spesso simmetrica nelle parti, particellato all’interno e arricchito da topos quali pergolati ( fertili di viti spesso),  da fonti d’acqua sempre centrali, muretti a perimetro ed eventuali piante addossate agli stessi. Distribuzione delle piante sulla base della funzione ( edule, medicinale, ecc.) con disposizione geometrica.     orto verticale al Chelsea Garden show del...

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Progettare giardini

“Molti sono i fattori che condizionano il nostro concetto di giardino: alcuni sentimentali, altri storici, altri inevitabilmente geografici, legati al clima e all’altitudine; spero che non manchino quelli botanici e pratici! Ma in quale punto si inseriscono i principi progettuali e in quali i movimenti socioambientalisti? Volenti o nolenti, l’essenza di un giardino è il risultato di una miscela di aspetti della vita di oggi che si estende ben oltre il muretto di confine.” John Brookes,  Il grande libro del giardino. ” La progettazione di un giardino comporta la soluzione di svariati problemi logistici – dove prevedere un vialetto, quanto sole od ombra dare ad un’area di sosta, quali attrezzature scegliere per il gioco dei bambini – per soddisfare l’utente. Ma per quanto possa essere importante quest’operazione, non darà mai il carattere del giardino, quel ‘tocco’ segreto che gli conferisce personalità. Per questo occorre quello che io chiamo stile. Da dove viene lo stile di un giardino? La basa è l’ambiente in cui è inserita la casa. Ogni aspetto del progetto deve essere permeato dell’armonia che regna, sia fisicamente, sia emotivamente, tra giardino ed ambiente.” Jhon Brokkes, opera cit.   Ricostruzione del giardino della casa  dei vettii  di  Pompei (mostra al giardino di Boboli, Firenze...

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Giardino: brani di storia

….. Il mito antichissimo del giardino dell’Eden descrive una nostalgia fondamentale dell’umanità. Nel paradiso i primi uomini vivevano perfettamente in pace. Non conoscevano né morte né malattia, né lavoro degradante né miseria sociale, erano liberi da repressione sessuale e da dominio schiavizzante. …. il sogno dell’umanità di una vita in mitico accordo con la natura. E questa vita naturale, armonica, può essere immaginata soltanto in un  giardino. L’antico sogno dell’umanità ha trovato assai presto un’immagine e un nome: “pairi-dae-za”. In antico iranico questo termine significa non molto di più di “circonvallazione”, cioè la configurazione di uno spazio delimitato e protetto per mezzo di un vallo. Dall’antico iranico si arriva a “paradiso”, che tradotto nella nostra lingua significa “giardino dei piaceri” o “giardino delle delizie”. Dunque gli uomini da sempre si sono rappresentati come un giardino delle delizie circondato da un vallo il luogo del loro desiderio di superare le umane debolezze e imperfezioni. Perciò il giardino è un’immagine del desiderio utopico. Un’immagine che risale a stadi evolutivi da gran tempo dimenticati, per progettare un futuro migliore, più felice. ….  da “ARCHITETTURA DEI GIARDINI  in europa” capitolo primo, Giardini – Progetti di un mondo migliore   di    Carl Friedrich Schroer...

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Siepe di rose

“…. : un giardino di rose non deve essere un roseto.” da Ippolito Pizzetti – Orietta Sala, Piccoli giardini. L’inserimento delle rose  o meglio dei rosai nel giardino assume spesso un carattere peculiare. Perchè la rosa è un fiore talmente prezioso, ricco di storia e di attenzione al punto da non essere considerata come una pianta ma come un simbolo. In sede di progetto di un parco o di un giardino se si considera un rosaio  come una pianta alla pari di altre, pur non dimenticando le caratteristiche intrinseche che lo caratterizzano, si giunge ad una libertà progettuale corretta. Dove c’ è spazio, in esposizione soleggiata, si può pensare alle piante di rosa anche come siepe, oppure come quinta di separazione, attraverso l’uso di varietà adatte, sia per portamento sia per cromatismo fogliare, sia per la fioritura, sia per i profumi. Molteplici rose arbustive assumono un aspetto arcuato sotto il peso dei fiori: per questo richiedono uno spazio di inserimento maggiore ma garantiscono un risultato estetico soddisfacente. Inoltre è frequente la fioritura nel solo legno di secondo anno, per cui lasciare i rami nella loro lunghezza senza intervenire con potatura è indispensabile per ottenere la fioritura abbondante. .  ...

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