Chaumont sur Loire 2009

Chaumont sur Loire 2009

FESTIVAL INTERNATIONAL DES JARDINS

Concorso internazionale giardini a Chaumont sur Loire – Francia  anno 2009

 Relazione di progetto: Jardin “corps et âme“ : labyrithe

 “Le origini del labirinto sono misteriose. Ma sappiamo per esperienza che il suo disegno contiene una forma che porta a quietare la mente così da poter sentire la nostra saggezza interiore e connetterci col mistero della vita”

 Da sempre l’essere umano ha camminato il labirinto per meditare, ritornare al centro di se stesso e ritrovare pace e serenità. Camminare il labirinto richiede un continuo riorientamento del corpo. E mentre il corpo è occupato in questo movimento, la mente, solitamente agitata, può finalmente quietarsi. Allo stesso modo, mentre l’emisfero sinistro del cervello è occupato a seguire la progressione logica e ripetitiva del sentiero del labirinto, l’emisfero destro è libero di pensare in maniera creativa. Camminare il labirinto porta ad integrare il corpo con la mente e la mente con lo spirito. Man mano che procedono nel labirinto, spesso le persone intuiscono come procedere nella vita. Nella quiete del labirinto gli esseri umani imparano a ridurre lo stress, a ritrovare equilibrio e benessere, a concentrarsi, a lasciare andare i pesi emotivi, a riconnettersi con la propria saggezza interiore e con il proprio intuito, e a scorgere nuove consapevolezze.

Lucia Giovannini

 IL LABIRINTO

Il labirinto è un antico schema geometrico basato su spirali e cerchi presenti in natura ed è utilizzato da sempre in moltissime culture in tutto il mondo.

Proprio perché presente in culture diverse, esistono disegni e forme diverse di labirinto.

Ultimamente i benefici del labirinto sulla psiche umana sono stati riscoperti da diversi studi clinici e dal 1980 solo negli Stati Uniti sono stati costruiti più di tremila labirinti in aziende, scuole, ospedali, parchi, università, chiese e centri benessere.

In un’ epoca in cui la capacità di mantenere l’attenzione cala sempre di più, uno dei grandi vantaggi di questa pratica è che insegna alla mente a calmarsi e a concentrarsi.

I labirinti che si utilizzano per la camminata sono quelli formati da un unico percorso che conduce fino al centro e in seguito riporta all’uscita, così da essere un perfetto simbolo del viaggio all’interno di se stessi.

IL GIARDINO

Il giardino che proponiamo è un labirinto per il benessere, non un dedalo in cui perdersi ma un percorso per ritrovarsi.

Un labirinto classico a tre vie avvolto da un intreccio di vegetazione. Un intreccio semplice ma caotico a contrastare con il disegno puro e costante del labirinto: il caos quotidiano contro la pratica che quieta la mente.

Due varchi nell’intreccio vegetale si aprono a generare due spazi individuali legati al “camminare il labirinto”: il visitatore potrà percorrere il labirinto brail e fermarsi a riflettere sull’esperienza vissuta.

Simbolo del viaggio al centro di se stessi, al centro del labirinto sarà un elemento specchiante.

I MATERIALI

Dall’immagine dei labirinti fatti nei boschi coi materiali trovati in natura.

Dall’idea che ognuno di noi potrebbe costruire il suo labirinto del benessere a casa sua o nel suo giardino.

Dalla realtà che per realizzare un labirinto non servono oggetti o materiali particolari, non ci sono regole precise.

Nell’ intento di riciclare e di essere economici ed ecologici, vista anche la situazione di crisi in cui ci troviamo oggi. (?)

Ci proponiamo di usare i materiali che vengono eliminati dai ‘giardini dei colori’ del festival 2009 che saranno smantellate.

Sfogliando questi giardini, potremmo fare una sorta di lista della spesa: ghiaia e sabbia per i percorsi, pali e cavi per i rampicanti, sassi e pietre irregolari per disegnare il labirinto, arredi…

Resteranno da aggiungere gli elementi vegetali. Nell’ipotesi che la direzione del festival consideri questa strada non percorribile, alleghiamo comunque un preventivo di spesa con tutti i materiali.

REALIZZAZIONE FORMALE

Il labirinto, il vuoto,  sarà un sentiero in ghiaia su supporto alveolare affinché risulti maggiormente resistente alla densa frequentazione del festival e accessibile dalle carrozzine.

Ai lati del sentiero del labirinto e a delimitarne le vie, pietre e sassi locali e/o di recupero.

L’intreccio vegetale, il pieno, sarà realizzato da rampicanti sostenuti da una struttura fatta di montanti e cavi tesi   tra i montanti stessi e/o tra i montanti ed il terreno.

L’intreccio vegetale ci permette di creare uno spazio uniformemente trattato attorno al labirinto, ma allo stesso tempo non un “pieno uniforme” ma un filtro semitrasparente che, avendo più piani di profondità, amplia lo spazio e intriga il visitatore.

I due spazi aperti e più luminosi interni all’intreccio vegetale saranno due micro-stanze che consentiranno l’accesso ad una singola persona alla volta. Una, proposta all’ingresso, in cui un totem esporrà il labirinto in miniatura e in basso rilievo, una sorta di labirinto brail percorribile col dito, un  assaggio e un’alternativa al labirinto a grandezza naturale. L’altra micro-stanza, proposta all’uscita, darà la possibilità di sedersi, fermarsi e isolarsi un poco dagli stimoli molteplici del festival e riflettere sull’esperienza del “camminare il labirinto”.

GRUPPO DI PROGETTO

 Arch.Paesaggista Giuia Mazzali

Arch.Paesaggista Sara Vespignani

Arch.Paesaggista Roberto Bacchilega

Agronomo Giuseppe Orselli

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