News

L’educazione di un giardiniere

….., per quanto diverse fossero le condizioni ambientali, ho sempre cercato di dare armonia ai miei giardini, di mettere in rapporto l’uomo e l’ambiente naturale, la casa e il paesaggio, la pianta e il suo terreno. frase tratta dal libro di RUSSELL PAGE    “L’educazione di un giardiniere” , traduzione di Cecilia Novero. Testo originale:  The Education of a Gardener

Read More

Progetto giardino: gli steps costruttivi di un parco a Cervia (RA) 2

Una volta realizzati i percorsi, per ragioni legate alla stagione, sono state posta a dimore le piante arboree, sulla base delle indicazioni progettuali. Il terreno emerso dagli scavi svolti per la realizzazione dei percorsi, è stato distribuito nell’area a parco: l’area è successivamente stata oggetto di movimentazione e profilatura,  il tutto sia per dare la quota finita di inserzione delle piante, sia per permettere la mescolanza fra il terreno di scavo e quello di campagna. Le alberature inserite sono di dimensioni medie, con circonferenza variabile dal 20/25 cm ( ad 1 mt. dal colletto) a 25/30 cm. La tecnica di impianto è stata realizzata attraverso l’uso di mezzi meccanici ( escavatori e grù ); l’ancoraggio garantito dall’infissione nel terreno di un palo di legno trattato posto in obliquo ed assicurato alla pianta attraverso legatura manuale con legante plastico.  ...

Read More

Progetto giardino: gli steps costruttivi di un parco a Cervia (RA) 1

In questa news si intende riproporre le varie fasi costruttive necessarie per realizzare un parco privato. Il contesto paesaggistico è quello della pianura ravennate, presso il comune di Cervia, area di campagna.  La casa stile colonico è stata recentemente ristrutturata dall’ Arch. Stefano Focaccia        ( Studio Archlabo di Ravenna ). Non vengono affrontate le motivazioni progettuali che hanno prodotto le scelte, ma descritti gli steps costruttivi: si tenga conto che i lavori sono appena iniziati. Prima fase compiuta è stata quella dell’analisi del terreno per capire quali esigenze edafiche avremmo incontrato. In secondo luogo si è proceduto con la realizzazione dei percorsi carrabili, necessari per tutta una serie di motivazioni logistiche.  ...

Read More

La filosofia del giardino

Articolo tratto dalla rivista “Naturart” del mese di gennaio 2014,  pubblicato a cura di Giardini Primanatura. “Il primo giardino è quello dell’uomo che ha scelto di interrompere le proprie peregrinazioni” (Gilles Clément, Breve storia del giardino) Dunque il primo giardino è il primo passo per l’abbandono dell’iniziale nomadismo dei primi popoli cacciatori. “Il primo giardino è alimentare….. Il primo giardino è un recinto. Conviene proteggere il bene prezioso del giardino, la verdura, la frutta e poi i fiori, gli animali, l’arte del vivere che col passare del tempo continuerà a sembrarci il meglio” ( Clément , opera citata) Traggo lo spunto dall’articolo che ho citato dei colleghi di Primanatura per introdurre una breve nota su Clément: Gilles Clément, paesaggista filosofo, immagina lo stupore di chi, in un secolo a venire, si imbatta in immagini di siepi potate, getti d’acqua, balaustre e chioschi – ornamenti ormai desueti, come le parrucche incipriate, giacche e cravatte. Mentre quanto l’epoca ventura chiamerà giardino passa ai giorni nostri per natura. Teorico della terra come bioma planetario in movimento perenne, irriducibile a recinzione, in Breve storia del giardinoClèment attinge alla preistoria per delineare il futuro. Nel 1974, viaggiando tra i pigmei alla ricerca di Papilio antimachus, assiste al passaggio dal nomadismo alla sedentarietà: il primo recinto della storia, un orto. Ecco sfatato un luogo comune: il giardino non nasce dalla ricerca di un ozioso paradiso perduto, ma da bisogno alimentare. Non c’è utopia teatrale traboccante di fontane e di grotte che tenga: perfino a Versailles il più tecnico e spettacolare dei giardini rimane il Potager du Roi. Nulla potrà mai cancellare l’urgenza e la legittimità dell’orto, nonostante l’Ottocento pudico abbia tentato di nascondere, con le gambe dei tavoli, la realtà nuda di un affamato corpo a corpo con la terra. Come gestire il patrimonio di giardini e orti storici? Accontentarsi, privi della forza lavoro del passato, di preservarne l’immagine con tecnologie chimiche pare a Clément inaccettabile. Meglio individuare metodologie compatibili con la nuova consapevolezza ecologica: anche a costo di smussare il disegno lasciando inerbire certi passaggi. Una sfida è stata per lui ideare soluzioni che preservassero lo spirito di libertà nell’orto geometrico, liscio eppure “sovversivo” creato da Alexandre de La Rochefoucauld a La Roche-Guyon. Un giardino è incompatibile con la nozione di museo: è cosa viva, un curatore sbaglierebbe a considerarlo mera architettura. Clément chiede per quanto tempo ci affideremo alla chimica, rifiutando l’aiuto gratuito offerta dalla natura a patto di conoscerne le dinamiche. La sfida, per i giardini storici, è conciliare memoria ed ecologia. Ma anche inventare nuove modalità: giardini che siano anche depurazione delle acque di lagunaggio, come ad Harnes, oppure bonifica di siti industriali come a Duisburg nella Ruhr. Il compito è proteggere la vita minacciata su ogni fronte. Breve storia del giardino Bruno Ventavoli «Tuttolibri – La Stampa» 21-04-2012 Suggerisco di leggere anche Manifesto del terzo paesaggio del 2004 dello stesso autore, analogamente a Nove giardini planetari e appena riuscite visitate il Parc André  Citroen a Parigi sulla Senna  il giardino d’argento...

Read More

L’albero e il giardino: il carpino

Il carpino  ( Carpinus betulus ) è albero di terza grandezza appartenente alla famiglia delle Carpinaceae. La capacità di vegetare anche se forgiato ne permette l’uso per la formazione di siepi arboree, eleganti in considerazione della foglia dalle nervature evidenti con margine seghettato. Ha la particolarità di conservare le foglie ormai morte aderenti alla pianta, permettendone il distaccamento in corrispondenza dell’ingrossamento delle gemme nella successiva stagione primaverile.  Pur essendo a foglia caduca permette quindi di proporre una barriera visiva anche durante i mesi di stasi vegetativa. La tolleranza alla potatura come detto consente la formazione di molteplici forme: frequente nei giardini storici l’ uso del carpino come siepe arborea, come siepe dotata di aperture interne a “porta”, come siepi arboree impalcate alte, come carpinate a palchi orizzontali. L’utilizzo dell’albero di carpino nel giardino oppure nei parchi è frequente sia come pianta isolata, sia come  gruppo, in particolar modo nella varietà fastigiata ( Pyramidalis). Un consiglio pratico: pur tollerando terreni calcarei ed argillosi, la natura di questi terreni può indurre ad una certa lentezza di crescita nei primi anni di impianto. Di fatto il terreno argilloso durante la stagione estiva indurisce e fessura, comportando la rottura dei capillari superficiali dell’apparato radicale. E’ possibile ovviare a questo inconveniente mantenendo fresco il terreno attraverso la lavorazione di superficie oppure realizzando un leggero strato di pacciamatura. Il risultato in termini di velocità di crescita è evidente.       Piante in forma: carpino in primo piano...

Read More

Giardino e paesaggio

“L’immagine di un ameno  giardino, proposta dalla campagna abbellita dalle colture, la partecipazione al momento gioioso della natura, che l’agricoltura mette in luce coi felici esiti delle coltivazioni, modifica l’aspetto del giardino sereno e pianeggiante, cinto da mura, espresso in epoca medioevale come luogo sicuro, ……   Il paesaggio stesso è un giardino…………”   Storia del giardino italiano, di Alessandro Tagliolini. Nel quattrocento la stabilità politica si tradusse in opportunità economica: maturò l’interesse per il territorio esterno alle mura cittadine, non più ostile, considerato quindi come investimento alternativo ai commerci urbani. Questo in particolare in Toscana, dove l’orditura delle campagne ordinate individuano un modello paesaggistico da proporre in una rinnovata forma del giardino. Dalla felice combinazione che sorge dalla lettura del paesaggio rurale con la fiorente attività culturale toscana emergerà il modello architettonico del giardino di villa, quindi del giardino all’italiana, riproposizione contemporanea del giardino latino di epoca romana.               Drawing by Diane Slater, Villa Medici at Fiesole, frequentemente individuato come prototipo del giardino di villa      ...

Read More
close
LinkedInLinkedIn